Ciao faatima.
Non conosco bene i passaggi in cui Kardec e Piancastelli parlano dell'aldilà in quei termini.
Credo che per prima cosa bisognerebbe contestualizzare le parole riportate: capire di cosa stavano parlando; in che termini; cosa stavano descrivendo.
C'è un fatto intanto da tener presente: il tempo nell'aldilà non è percepito allo stesso modo di come lo conosciamo noi qui.
(Nell'aldilà ... espressione troppo generica che mi perdonerete....)
Azzardo un'ipotesi con un esempio banale: io pur essendo piuttosto "stagionato", se mi fermassi per un istante a riguardare la mia vita, e te ne parlassi sommariamente, tutto sommato direi che effettivamente mi sembra che sia passato solo un istante... da quando ero un bambino che correva e giocava felice.
Eppure se invece mi mettessi ad analizzare meglio la mia storia per parlarti di un anno di vita qualsiasi, allora, entrando nel dettaglio, aprirei tutto il rotolo della memoria e racconterei tutti gli episodi ... quello che ho imparato, le gioie i dolori, le passioni....
può darsi che ti annoierei, pure...
C'è un insegnamento fondamentale che viene impartito a chi si avvicina alla spiritualità ed è che non esiste un solo punto di osservazione ed un solo risultato, anche se la verità osservata è una - e una sola deve essere.
Non deve esistere contraddizione, ma allo stesso tempo bisogna verificare che i parametri attraverso cui si osserva, siano i medesimi usati dall'autore di cui stiamo analizzando gli insegnamenti.
Ipotizzo che i due personaggi siano entrambi meritevoli di attenzione e di tutta la nostra sete di conoscenza, d'altra parte i lavori che hanno fatto stanno lì a dimostrarlo.
Riporto quel che viene insegnato da più parti.
Il ciclo della vita mostra che noi quando iniziamo a manifestarci (all'inizio di una esistenza) iniziamo ad attrarre e "metabolizzare" gli elementi dei mondi sottili in cui ci troviamo, per formare il nostro corpo.
Questo processo potrebbe essere paragonato quasi ad una "condensazione" degli elementi che ci servono, attorno al nostro essere che si va a manifestare.
Più o meno come qui sul materiale, nell'utero della madre, la scienza osserva che il DNA del nascituro raccoglie gli alimenti e li elabora e si sviluppa per formare il suo corpo fisico, partendo da una sola cellula che si moltiplica, etc.etc.
Passiamo dal mondo causale in giù addensandoci sempre di più e attraversando tutti gli altri mondi più sottili e poi nel mondo mentale, emozionale, eterico, fin che arriviamo alla materia.
Qui, nel "qui e ora", noi possediamo tutti questi corpi, anche se non ne siamo coscenti, ma possiamo divenirlo (coscienti) con un certo lavoro.
Queste che riporto sono cose che vengono tramandate, ma la grande verità sconvolgente è che non sono conoscenze esterne a noi.
Ognuno di noi, se si mette a cercare e vagliare può arrivare alla conoscenza DIRETTA di ogni cosa.
Non c'è nessun bisogno di credere ciecamente che sia così, basta prendere ogni singolo concetto con cui veniamo in contatto e avgliarlo con la nostra coscienza, confrontarlo e cercare di capire.
Noi abbiamo l'intuizione che è una parte della mente che ci aiuta.
Eppoi, ci vuole una certa apertura mentale, più o meno come abbiamo tutti noi che partecipiamo a questo forum e voglia di crescere.
Dio non ci vuole ignoranti e non partecipi attivi al 100% del suo creato.
Dogmi di fede, bigottismo, mentalità chiuse delle religioni.. sono cose create dagli esseri umani, non da Dio.
Alla fine dell'esistenza abbandoniamo, con il processo contrario, tutti i veicoli che abbiamo usato: il fisico, poi una parte dell'eterico, poi un'altra parte dell'eterico e dell'emozionale (che ha anche questo sette livelli per esempio) poi, più in là, affronteremo e abbandoneremo il resto del corpo emozionale, quindi tocca al mentale e così via. Fino ad un certo punto "intermedio" che è il punto di partenza della nostra manifestazione atuale.
Da tutto questo processo si "salva", per così dire, la "memoria" dell'esistenza e di tutto quel che ci è successo nei vari mondi, fin che entra a far parte della memoria già accumulata e che darà il via (successivamente) ad un nuovo ciclo di sviluppo.
Non c'è dubbio che tutti i singoli corpi in cui abbiamo vissuto, andranno a disgregarsi.
Epperò non c'è parimenti alcun dubbio che nel frattempo, noi e tutti gli altri esseri umani come noi, vivremo nelle dimensioni in cui ci troviamo in quel dato istante. Vengono date delle indicazioni sommarie sul tempo che è necessario a tutta questa manifestazione, ma non è un tempo fisso, né è un tempo quantificabile così semplicemente: è un tempo ipotetico che ha senso solo qui, diciamo che è tutto il tempo che serve alla nostra manifestazione.
Queste dimensioni sono veri e propri mondi con le proprie leggi che li regolano ed esseri che li abitano, più o meno temporaneamente.
Tutti questi mondi sono una specie di complemento della dimensione materiale che è quella da cui noi
attualmente attingiamo tutta la nostra conoscenza ed esperienza.
In quei mondi abitano anche esseri che non conosceranno mai la dimensione materiale come la conosciamo noi... appartengono ad altre linee di sviluppo. Altre tempistiche di manifestazione.
Eppure tutti noi un giorno potremo con uno sguardo abbracciare tutte le esistenze che abbiamo fatto, dal punto in cui ci troveremo.
Così come probabilmente sta già accadendo a quelli che ci hanno preceduto e sarà, dopo, a quelli che ci seguirenno.
Dicono (più o meno) le sacre scritture: ..."mille anni non sono che un sol giorno ai tuoi occhi...."
Anche le sacre scritture vanno capite eh... serve la chiave giusta.