da R39 » mercoledì 24 febbraio 2021, 8:23
Riporto questo, pubblicato qualche giorno fa, che sembrava appositamente scritto per me:
“Echi lontani di voci che gridano nel deserto. Il deserto arido dei cuori induriti in cui abita l’abominazione della desolazione. Là dove dovrebbero esserci fiumi eterni e infiniti di amore, solo pietre e polvere. Non una goccia dell’acqua della vita, un germoglio tenue di una pianta che darà buoni frutti. La parola del Signore giunge, a volte, come una pioggia che cerca di portare ristoro eppure in un attimo sparisce negli anfratti del terreno e presto viene dimenticata. Per quanto forte, per quanto intensa subito svanisce al contatto con tanta aridità. Eppure per secoli e millenni il Padre ha mandato i suoi servi, che solitari predicano la volontà del Padre portando fiumi di acqua viva per chi vuole ascoltare. E quei pochi che accolgono la Parola dentro si sé ritrovano il loro cuore, il loro spirito finalmente dissetato, verde, rigoglioso, lussureggiante, un inno alla gioia e alla vita, ricolmo di amore per sé, per il Padre e per gli altri. Questa è la vera natura umana, la vera condizione a cui ambire. Quante volte, in quanti modi diversi vi è stato detto; ogni mezzo, ogni canale, diretto o indiretto è stato usato, fatti non foste per vivere come bruti. Il terreno del vostro cuore nasce fertile e ricco, pronto ad accogliere l’acqua del Padre per far crescere la semente dell’insegnamento di Gesù in modo che la pianta dell’amore possa crescere ricca e florida e dare infiniti frutti benedetti. Ma l’egoismo, il materialismo, l’indifferenza, la pigrizia hanno inaridito in molti quel terreno ridotto ad un ammasso di sassi, pietre, sabbia totalmente refrattario all’amore del Padre e di Gesù. Eppure gioite voi pochi che avete coltivato il vostro campo, accolto con gioia l’acqua della vita, con costanza e determinazione curato i semi di Gesù, non tutte le piantine sono germogliate come desiderato ma ci state provando, alcune già crescono floride e si possono intravedere i segni dei primi frutti. Perché se sino ad oggi la vita nel corpo materiale era una prova, come una bufera e una tempesta che spesso sradicava anche le piante più promettenti, presto, molto presto, dopo le ultime violente tempeste vedrete la tiepide brezze di primavera arrivare, le tranquille piogge di amore del Padre accarezzare le vostre piante che finalmente incontreranno un clima benedetto di pace per prosperare. Siate forti dunque e felici perché l’ora tanto desiderata è giunta e presto non sarete più pochi e soli, non ci saranno più voci che gridano nel deserto, ma cori melodiosi che cantano l’amore del Padre nei giardini fioriti della vita nei vostri cuori e finalmente il prossimo inizierà davvero ad essere l’amato fratello vicino. Non arrendetevi ora, prima dell’ultimo passo, è vero che è il più duro e difficile per il peso della stanchezza dopo un viaggio lungo e faticoso, ma chiudete gli occhi, non fissate con morbosa attenzione i mali del mondo, concentratevi nel vostro amore per il Padre e avanzate affidandovi a Lui e andrete oltre i vostri limiti. Che il Padre vi benedica e guidi,
un fratello”