
Domanda: Al momento del trapasso, che differenza di condizione, di ambientazione nel piano astrale, c'è fra chi ha potuto conoscere e condividere questo insegnamento e chi, invece, non ne ha saputo nulla durante la vita?
Risposta: La differenza è enorme, e posso dirlo perché constato continuamente che cosa succede. Intanto, chi sa qual'é il meccanismo dell'ambiente astrale comincia subito col vedere certe cose, e a domandarsi: "Ma queste cose sono create da me, oppure esistono realmente e sono al di fuori della mia creazione soggettiva?". E già questo è qualcosa che accelera l'evoluzione dopo il trapasso. Vi sono delle Entità che rimangono completamente assoggettate a quel meccanismo del sogno che trasforma l'ambiente astrale in una realtà vivente e palpitante; e quindi, rimanendo affascinate dallo spettacolo che esse stesse si creano, in un certo senso ritardano la loro evoluzione, ossia rendono la permanenza nel piano astrale più lunga di quello che forse sarebbe necessario. Mentre chi conosce questo insegnamento sa come sia cagionevole la materia astrale, come sia facile che essa si trasformi sotto l'impulso del desiderio in immagini viventi e palpitanti; e quindi resta meno assoggettato a questo spettacolo perché ha in sé il dubbio che quelle figurazioni non siano reali, ma siano - come infatti sono - prodotte da lui stesso; e quindi si desta a poco a poco, si sottrae a questo gioco fino a vedere non più solo quello che è dentro di sé, ma anche quello che gli è intorno. E questo è molto importante.
Aggiungo che chi non sa niente, per esempio, si trova nel piano astrale e ignora completamente l'esistenza dei piani ancora superiori, crede che quello sia lo stato naturale e comune di tutti coloro che hanno lasciato la terra; e questo ritarda lo stimolo a proseguire la sua naturale evoluzione. C'è poi il discorso che qualcuno può essere trapassato senza essersene accorto, e non è trascurabile il lavoro necessario a capire che si è trapassati: lo capisce più facilmente chi conosce questi insegnamenti piuttosto di chi li ignora e non crede nell'aldilà. Chi non crede nell'aldilà, per esempio, non avrà mai il dubbio di essere trapassato senza accorgersene, perché si vede vivo e così reale che si immagina ancora in terra. Mentre chi sa che esiste l'aldilà, e come esiste, può dallo stesso ambiente che lo circonda, con colori e luminosità diversi, avere il dubbio di essere trapassato senza accorgersene, e questo dubbio avvia tutto un processo che lo porta a capire e a cogliere anche l'aiuto di coloro che vogliono aiutarlo. Anche questo è molto importante.
Dopo, il sapere che esistono altri piani, che anche il piano astrale deve essere lasciato mediante una morte indolore e liberatrice, dà maggiore tranquillità, dà benessere e beatitudine alla creatura trapassata. Sapere aiuta sempre, in ogni caso.


