12
Preparazione di Esperienze
Alessandro ed io ci preparavamo a ritornare alla nostra sede spirituale di lavoro, quando l’orientatore fu sollecitato da un compagno di elevato livello gerarchico che ci salutò dimostrando grande stima ed affetto.
– Sarò breve – disse al mio istruttore che lo ascoltava sollecito –, il tempo non mi permette lunghe conversazioni.
E modificando la sua espressione facciale, accentuò:
– Ti ricordi di Sigismundo, il nostro vecchio amico?
– Ovviamente. – rispose l’interpellato. – Entrambi gli dobbiamo importanti favori di altri tempi.
– Bene, – tornò a dire il visitatore. – Sigismundo ha bisogno di aiuto con urgenza. Riconosco che tu non sei specialista in lavori riguardanti la reincarnazione. Tuttavia, mi trovo obbligato a ricorrere alla collaborazione degli amici.
Il nuovo compagno fece un piccolo intervallo e continuò:
– Tu non hai dimenticato che il nostro amico, nonostante i suoi tratti di generosità, scese a compromessi molto seri nel passato.
– Sì, sì – rispose l’orientatore –, il suo dramma è ancora vivo nella nostra memoria.
– Sigismundo, attualmente – proseguì l’altro – ritornerà al fiume della vita fisica. Le circostanze esigono ciò e non dobbiamo perdere l’opportunità di introdurlo alla necessaria riabilitazione. Come sai, Rachele, la povera compagna che egli deviò durante la nostra epoca comune in cui abbiamo avuto i nostri legami affettivi più forti e Adelino, l’infelice marito che il nostro fratello assassinò in un deplorevole duello con arma da fuoco, si trovano già sulla Terra da tempo e da quattro anni sono tornati uniti con il legame del matrimonio. Tutto è preparato affinché Sigismundo ritorni in compagnia della vittima e del nemico del passato, con il fine di santificare il proprio cuore. Egli sarà, in conformità con l’autorizzazione dei nostri Superiori, il secondo figlio del loro matrimonio. Ma stiamo lottando con grandi difficoltà per ubicarlo lì. Disgraziatamente, Adelino, che deve essere il suo futuro padre nella sua nuova esistenza, lo respinge calorosamente durante le ore del sonno fisico, lavorando contro i nostri migliori propositi di armonizzazione. In considerazione di ciò, il lavoro preparatorio della nuova esperienza, è molto in ritardo e duro.
– E Sigismundo? – indagò il mentore, preoccupato – qual è il suo atteggiamento dominante?
Ercolano, il messaggero che ci visitava, spiegò con fraterna partecipazione:
– Al principio era animato da grande speranza. Ora che il suo antico rivale gli invia pensieri di odio e di gelosia, dimenticando gli impegni assunti nella nostra sfera di azione, si sente nuovamente sventurato e senza forze per riparare al male. Altre volte si riempie di tristezza e di ribellione e in quello stato negativo si sottrae alla nostra efficiente cooperazione.
Il visitatore fece una pausa e aggiunse con inflessione di supplica.
– Non potresti aiutarci tu in questo difficile processo di reincarnazione? Ricordo che la tua amicizia si divideva tra tutti e due. Forse il tuo intervento affettuoso riuscirebbe a convincere Adelino.
– Conta su di me – rispose l’orientatore, affettuosamente, – farò quanto è nelle mie possibilità affinché non si perda l’opportunità auspicata.
Davanti al sorriso di soddisfazione dell’altro, Alessandro concluse:
– La prossima settimana starò al tuo fianco per conversare spiritualmente con Adelino e risolvere il problema del riavvicinamento. Confidiamo nell’aiuto divino.
Ercolano ringraziò, commosso e salutò.
Da solo con il mentore affezionato e amico, cominciai a meditare sulla possibilità di contribuire, ugualmente, al nuovo caso.
Non avevo mai avuto l’opportunità di accompagnare da vicino un processo di reincarnazione, studiando gli antecedenti spirituali delle questioni dell’embriologia. Non sarebbe stato interessante, per me, utilizzare questa esperienza? Con questo proposito, mi rivolsi all’istruttore, senza parlare, naturalmente, in senso diretto, della mia pretesa:
– È notevole, per me, il sollecito di oggi – esclamai. – Nel mondo, ero molto lontano dal pensare alla molteplicità dei compiti assegnati ai benefattori e missionari disincarnati. L’estensione del servizio nel nostro campo di azione stupirebbe qualunque mortale.
– Senza dubbio – rispose attento il mentore – i lavori si dispiegano in tutte le direzioni. La petizione di Ercolano, viene a focalizzare uno dei più importanti problemi della felicità umana: quello dell’avvicinamento fraterno, del perdono reciproco, della semina dell’amore, attraverso la legge della reincarnazione.
Alessandro meditò alcuni secondi e continuò:
– Il caso è tipico. Il dramma di Sigismundo è troppo complesso per essere commentato in poche parole. Basta ricordare che Adelino e Rachele sono gli attori principali di una dolorosa tragedia successa all’epoca della mia ultima esistenza sulla Terra. Dopo una violenta passione, Adelino fu vittima di un omicidio; Sigismundo, del crimine; e Rachele del postribolo40. Si disincarnarono, ognuno a suo tempo, sotto intensa vibrazione di odio e disperazione, soffrendo vari anni nelle zone inferiori dell’astrale. Più tardi, per intercessione di amici redenti, gli antichi coniugi ottennero il ritorno al corpo fisico con il fine di santificare i legami sentimentali e riavvicinarsi agli antichi avversari.
40 dal latino prostibulum casa di prostituzione, casa chiusa, lupanare, bordello, casino, prostituto, prostituta e successivamente bordello; derivato di prostrare stare davanti, esposto, in vendita.
Ma, come accade comunemente, coloro che fanno gli eroi all’atto della promessa, si indeboliscono nella realizzazione, per attaccarsi molto più ai propri desideri che alla comprensione della Volontà Divina. Già in possesso dei beni della vita fisica, Adelino si rifiuta di perdonare, ricordando erroneamente le lezioni del passato. Prima della reincarnazione del vecchio disonesto, già si manifestava contrario a qualunque aiuto. Sempre il vecchio circolo vizioso: trovandosi fuori dalla benedetta opportunità del lavoro terrestre e vedendo l’estensione delle sue necessità, si sforza il compagno di promettere fedeltà e realizzazione; ma appena in possesso del tesoro del corpo fisico, ritorna all’indurimento spirituale e al disprezzo delle leggi di Dio.
Il mentore fece una breve pausa, aggiungendo subito:
– Ma cercherò di far ricordare loro gli impegni.
In quel momento, stimando che l’opportunità era preziosa, sollecitai:
– È possibile accompagnarti? Credo che mi sarebbe di molto profitto. Forse, potrei acquisire significativi valori per il servizio al prossimo e per il mio beneficio personale. Ignoro fino a quando mi sarà permesso studiare in tua compagnia e, pertanto, mi piacerebbe utilizzare completamente tale opportunità.
Alessandro sorrise, buono e disse:
– Non ho alcuna obiezione. Ma, non credo che tu debba seguire questi lavori senza prima acquisire qualche conoscenza della materia. In ogni costruzione davvero utile, non possiamo prescindere dalla base. Abbiamo buoni amici nella Pianificazione delle Reincarnazioni, servizio molto importante nella nostra colonia spirituale, direttamente collegato alle attività del Dipartimento del Chiarimento. In quell’istituzione, per alcuni giorni, tu potrai acquisire un’idea approssimativa del nostro compito, addentrandoti nei lavori. Una grande percentuale delle reincarnazioni sulla Terra avviene con dei modelli standardizzati per tutti, nel campo delle manifestazioni puramente evolutive. Ma un’altra percentuale non ubbidisce allo stesso programma. Elevandosi l’anima in cultura, conoscenza e conseguentemente in responsabilità, il processo di reincarnazione individuale diventa più complesso, sfuggendo, com’è logico, al quadro generale. In considerazione di ciò, le colonie spirituali più elevate hanno servizi speciali per la reincarnazione di lavoratori e missionari.
Le spiegazioni erano seducenti e rilevanti e comprovando l’importanza dei chiarimenti per il mio povero spirito, Alessandro continuò:
– Quando mi riferisco a lavoratori, non parlo di compagni non completamente buoni e redenti, bensì di quelli che rappresentano la maggiore somma delle qualità superiori, in cammino verso la piena vittoria sulle condizioni e manifestazioni grossolane della vita. In generale, come accade con noi stessi, siamo per la maggior parte delle entità che si trovano ancora in debito, ma già con valori di buona volontà, perseveranza e sincerità a cui viene concesso il diritto di influire sui fattori della loro reincarnazione, sfuggendo, in un certo modo, al modello generale. Indubbiamente non sempre si verificano tali modifiche in condizioni gradevoli per l’esperienza futura. I servizi di rettifica hanno compiti enormi.
E desiderando imprimere con forza nel mio spirito la nozione di responsabilità, l’istruttore, facendo più grave l’inflessione della sua voce, proseguì:
– Il problema della caduta è anche una questione di apprendimento ed il male indica una posizione di squilibrio, esigendo rinnovamento e ammenda. L’evoluzione ci conferisce potere; ma spendiamo molto tempo nell’imparare ad utilizzare armoniosamente questo potere. La razionalità offre campo sicuro alle nostre conoscenze; nel frattempo, André, quasi tutti noi, i lavoratori della Terra, impieghiamo secoli nel servizio d’illuminazione intima; perché non basta acquisire idee e possibilità, è necessario essere responsabile e non è giusto che abbiamo solamente l’informazione del raziocinio, dobbiamo anche avere la luce dell’amore.
– Perciò le lotte successive in continue reincarnazioni dell’anima! – esclamai, vivamente impressionato.
– Sì – continuò il mio gentile interlocutore –, abbiamo bisogno della lotta che corregge, rinnova, restaura e perfeziona. La reincarnazione è il mezzo e l’educazione divina è il fine. Per questo, allo stesso modo di milioni di nostri simili che evolvono, esistono milioni che si rieducano in determinati settori del sentimento perché, se possiedono già certi valori della vita, mancano loro altri non meno importanti.
Notando la mia difficoltà nel comprendere il suo insegnamento in modo integrale, il mio orientatore continuò:
– Anche nella tua condizione di medico, nel mondo, credo che tu non sia stato completamente estraneo agli studi evangelici.
– Sì, sì – risposi –, ho i miei ricordi in quel senso.
– Bene, lo stesso Gesù ci lasciò materiale di riflessione sul tema che stiamo esaminando, quando affermò che se la nostra mano o i nostri occhi fossero motivo di scandalo, avrebbero dovuto essere tagliati al penetrare nel tempio della vita41. Ci compete trasferire l’immagine letterale all’interpretazione semplice dello spirito. Se fallimmo già molte volte in esperienze di autorità, ricchezza, bellezza fisica, intelligenza, non sarebbe logico ricevere identiche opportunità nei lavori di rettifica.
Comprendevo chiaramente dove voleva arrivare Alessandro con i suoi amichevoli chiarimenti.
– Per esempio: è per la regolamentazione di simili servizi che esiste nella nostra colonia spirituale la Pianificazione delle Reincarnazioni, dove tu avrai occasione di raccogliere preziosi insegnamenti.
E rispondendo alle mie necessità come un padre affettuoso, l’istruttore mi portò, il giorno dopo, a un’imponente istituzione.
Il movimentato centro di servizio constava di vari edifici, vari campi e numerose installazioni. Accoglienti alberi si dispiegavano allineati attraverso estesi giardini, dando un aspetto affascinante al paesaggio. Osservai che l’istituto si caratterizzava per un intenso
41 *Mc 9,38–43.45.47–48
movimento. Entità, isolate o in piccoli gruppi, andavano e venivano, mostrando grande interesse e attenzione nella loro espressione. Non sembravano assolutamente preoccupati della nostra presenza, perché quando non passavano accanto a noi, assorti in profondi pensieri, andavano in gruppi affettuosi, sostenendo, per quello che sembrava, discrete conversazioni, molto intense e coinvolgenti. Molti di quei fratelli che ci passavano a fianco, portavano nelle loro mani piccoli rotoli simili alle pergamene terrestri, dei quali io non avevo fino ad allora la minima notizia.
Però Alessandro, come sempre, venne in mio soccorso, spiegandomi benevolmente:
– Le entità che vediamo sono lavoratori della nostra sfera, interessati in prossime reincarnazioni. Non tutti sono direttamente uniti in simile proposito, dato che gran parte di essi si trova in lavoro di intercessione, ottenendo favori di questa natura per amici intimi. I rotoli bianchi che hanno sono piccole mappe delle forme organiche, elaborate da orientatori del nostro piano, specializzati in conoscenze biologiche dell’esistenza terrena. In conformità al grado di avanzamento spirituale del futuro reincarnante e in accordo col servizio che gli è assegnato nel suo nuovo corpo carnale, diventa necessario stabilire piani adeguati ai fini essenziali.
– E la legge dell’eredità genetica? – domandai.
– Funziona con il completo dominio su tutti gli esseri in evoluzione, ma soffre, naturalmente, l’influenza di tutti quelli che raggiungono qualità superiori all’ambiente generale. Inoltre, quando l’interessato in nuove esperienze nel piano terreno è meritevole di servizi di “intercessione”, le forze più elevate possono imprimere certe modifiche alla materia, fin dalle attività embriologiche, determinando alterazioni favorevoli al lavoro di redenzione.
A questo punto della spiegazione, Alessandro mi invitò ad entrare.
Presto ci trovammo in uno degli estesi gabinetti dell’edificio principale, dove uno dei numerosi amici dell’orientatore venne ad accoglierci con grande disponibilità.
Alessandro mi presentò all’Assistente Josino che mi ricevette con grande gentilezza e signorilità. L’istruttore indicò l’obiettivo della nostra visita. Desiderava che mi fosse offerta la possibilità di visitare l’istituzione di pianificazione, tutte le volte che mi era possibile durante la settimana in corso, data la necessità in cui mi trovavo di acquisire nozioni sicure sul lavoro di aiuto nelle attività di reincarnazione. L’Assistente si mise a mia disposizione con la miglior buona volontà. Mi avrebbe condotto davanti a suoi colleghi, affinché non mi mancassero dettagli nella conoscenza; avrebbe esposto le sue esperienze alla mia osservazione, affinché io traessi da esse il massimo profitto, ed infine, per quello che era alla sua portata, avrebbe guidato i miei interessi durante l’apprendistato.
Mi rallegravo intimamente con le migliori e più confortanti impressioni, non solo per l’accoglienza affettuosa, ma anche per l’ambiente educativo.
Non lontano da noi, su luminosi piedistalli, riposavano due statue meravigliose: la delicata figura di un corpo maschile ed un altro modello femminile, singolarmente belli per la loro perfezione anatomica, non solo per la forma in sé, ma anche per quella di tutti gli organi e le più diverse ghiandole. Attraverso disposizioni elettriche, entrambe le figure palpitavano di vita e di calore, esibendo effluvi luminosi come se si trattasse degli uomini e delle donne più evoluti nella sfera carnale.
Davanti al mio stupore Alessandro sorrise e disse all’Assistente Josino, con il proposito di farsi sentire da me:
– Forse André non conosce abbastanza il nostro rispetto e la gratitudine che abbiamo per il corpo fisico terrestre.
– In realtà – aggiunsi – ignoravo, fino ad ora, che il corpo carnale fosse, tra noi, oggetto di tanto eccellenti attenzioni. Non sapevo che la nostra colonia contasse su un’istituzione di questo tenore.
– Ovviamente, amico mio. – interferì l’Assistente con inflessione affettuosa –, il corpo fisico sulla Terra rappresenta una benedizione del nostro Eterno Padre. Costituisce una delicata opera della Saggezza Divina nel cui perfezionamento incessante noi abbiamo la felicità di collaborare. Quanto dobbiamo alla macchina umana per i suoi millenni di servizio a beneficio della nostra elevazione nella vita eterna? Non sapremo mai quantificare la grandezza di simile debito.
E guardando i modelli che causavano il mio stupore, aggiunse:
–Tutto il nostro zelo nel servizio della reincarnazione è ben poco rispetto al molto che dovremmo realizzare a beneficio del perfezionamento della macchina organica.
Benché indeciso, osai domandare:
– Tutti i nuclei della spiritualità superiore hanno circoli di lavoro di questa natura?
Fu Alessandro a rispondere con la sua abituale delicatezza:
– In tutte le colonie di elevata espressione, questi compiti sono svolti con infinito affetto. L’aiuto alla reincarnazione dei nostri compagni, traduce il nostro riconoscimento al corpo fisico che ci ha offerto tanti benefici attraverso i tempi.
Ricordai che mio padre terrestre42 era ritornato all’esperienza carnale, procedendo da zone francamente inferiori e indagai:
– E quelli che ritornano alla Terra, provenienti dalle zone più basse, avranno lo stesso soccorro generoso?
Desiderando imprimere alla domanda la più viva sincerità, aggiunsi:
– Mio padre nell’ultimo pellegrinaggio terrestre, ritornò, qualche tempo fa alla sfera carnale, in condizioni molto amare…
Alessandro interruppe il corso della mia frase, ponderando:
42 Nosso Lar – La vita nel Mondo Spirituale. Nota dell’Autore Spirituale.
– Comprendiamo. Se egli era una persona di illustre ragione, benché non illuminata, rimase dopo la morte in stato di caduta e non deve essere tornato alla benedetta opportunità della scuola fisica senza il lavoro di intercessione e senza il forte aiuto di cuori molto amati del nostro piano. In questo caso, avrà ricevuto la cooperazione di benefattori situati in posizioni più elevate che avrebbero appoggiato le sue promesse per il servizio rigeneratore. Ma se egli era un individuo in sforzo puramente evolutivo, circostanza questa nella quale non sarebbe ritornato in condizioni dolorose, avrà contato, naturalmente con il santo concorso dei lavoratori spirituali che vegliano sulla Terra per la esecuzione dei lavori di reincarnazione, in processi naturali.
In accordo con i chiarimenti dell’orientatore, compresi le differenti condizioni e tranquillizzai il mio cuore.
Forse perché la conversazione toccava delicati temi della famiglia umana, forse già con il proposito di lasciarmi da solo con le mie profonde riflessioni, in quell’esteso laboratorio di servizio, l’orientatore e l’assistente rimasero in silenzio, rendendomi propenso a cercare nuovi motivi di conversazione per il mio apprendistato.
Passai allora a osservare attentamente i modelli maschile e femminile che si trovavano non lontano dai miei occhi. Gentilmente, Josino posò soavemente la sua mano destra sulle mie spalle e mi disse:
– Avvicinati a quelle creazioni educative. Imparerai molto osservandoli da vicino.
Con un gesto di gratitudine mi allontanai dai due rispettabili amici, avvicinandomi alle figure esposte. Mi fermai nella contemplazione del modello maschile che presentava assoluta armonia nelle sue linee quale arte ellenica di sapore antico.
Il modello, strutturato in sostanza luminosa, costituiva, nella mia opinione, la più delicata opera anatomica sottoposta, fino ad allora, alla mia analisi. Quella figura umana, immobile, assomigliava a qualcosa di divino.
Osservai i suoi dettagli con stupore. Non avevo mai visto simile perfezione nei dettagli corporali. Tutta la muscolatura era lì, formata da fibre luminose. Dal muscolo frontale fino al legamento anulare del tarso, si vedevano fili di luce che rappresentavano le diverse regioni della muscolatura generale. Determinate fibre, come quelle che si localizzavano nella zona orbitale delle palpebre, nel triangolare delle labbra, nel gran pettorale, nel pettineo43, nelle eminenze tenare e ipotenare44 fino all’estensore delle dita, erano più brillanti. Dall’esame di superficie, passai a osservazioni più profonde, identificando le disposizioni meravigliose delle figure rappresentative della circolazione linfatica e sanguinea. Oh! Gli organi erano tutti lì, vibrando in obbedienza a dispositivi elettrici, propiziando dimostrazioni educative. I vasi per il sangue venoso apparivano in luce cenerina, mentre le regioni del sangue arterioso apparivano in colore rosso.
Sorpreso, resi silenzioso tributo di ammirazione alla Saggezza Divina che ci concede il sublime corpo fisico terrestre per le nostre acquisizioni eterne.
43Nell'anatomia umana il muscolo pettineo è un muscolo che fa parte dei muscoli anteriori della coscia, si ritrova nella parte superomediale.
44 L'eminenza tenar o tenare è il rilievo carnoso posto alla base del pollice sulla faccia palmare della mano e ipotenar o eminenza ipotenar o eminenza ipotenare è il rilievo carnoso posto alla base del mignolo sulla faccia palmare della mano.
Mi impressionavano la perfetta disposizione delle vene distribuite intorno al tronco celiaco45 che, simili a piccoli fiumi di luce, risaltavano in espressione, la luminosità delle cave superiore ed inferiore, delle giugulari esterna e interna, delle arterie splenica46 e mesenterica superiore, dell’aorta discendente, dei vasi iliaci e dei gangli dei linfonodi inguinali. A coprire le meraviglie organiche c’era il sistema nervoso, assomigliante a una cappa radiante strutturata con sottilissimi fili di luce meravigliosa. La regione del cervello sembrava una lampada di un soave azzurro la cui luminosità si legava in modo diretto al cervelletto, discendendo subito per il midollo spinale fino al plesso sacrale, dove il fuoco brillante acquisiva espressione più intensa, per attenuarsi, dopo, nel gran nervo sciatico.
Trasferii le mie osservazioni alla forma femminile, altrettanto radiosa, concentrando il mio potenziale analitico sul sistema endocrino, disposto alla maniera di costellazione, tra i vari organi. Dall’epifisi, situata tra gli emisferi cerebrali, fino ai nuclei procreatori, le ghiandole sembravano formare un bel sistema luminoso simili a piccoli astri di vita, congregati in senso verticale come un’antenna splendente, attraendo la luce proveniente dall’Alto.
Ognuno aveva la sua forma specifica, le sue espressioni vibratorie, le sue caratteristiche particolari, diversificandosi ugualmente il colore di ognuna, sebbene, dopo avere ricevuto tutte a loro volta la colorazione dell’epifisi simile a un piccolo sole azzurrino, mantenevano nel loro campo di attrazione magnetica tutte le altre, dall’ipofisi alla regione delle ovaie, come il nostro astro della vita, che garantisce la coesione e il movimento della sua gran famiglia di pianeti ed asteroidi.
Il mio stupore non aveva limiti.
Ma è obbligatorio confessare che la mia sorpresa si estendeva molto di più, fissando gli effluvi brillanti che derivavano dai centri genitali, assomiglianti, nell’insieme, a un minuscolo santuario pieno di luce.
Non appena ebbi rivolto al mio istruttore uno sguardo indagatore, i suoi chiarimenti non si fecero aspettare.
– In senso generale sulla Terra, – mi disse Alessandro sorridendo, dopo essersi avvicinato a me – esiste ancora molta ignoranza sulla missione divina del sesso. Per noi che desideriamo dare valore alle esperienze, la paternità e la maternità terrestri sono sacre. La facoltà creatrice, è anche divinità nell’uomo. L’utero materno significa per noi la porta benedetta della redenzione; per un gran numero di persone, nella Sfera del Globo, la visione celestiale è simbolo di riposo e di allegria senza fine, mentre per molti di noi, la visione terrestre significa lavoro edificante e salutare. Ma non raggiungeremmo la terra promessa del servizio redentore, senza l’aiuto delle forze creatrici associate dell’uomo e della donna.
Compresi, con spirito rinnovato, il carattere sublime delle energie sessuali e ricordai, compassionevolmente, tutti gli incarnati che ancora non erano riusciti a costruire rispetto e comprensione in relazione ai sacri organi procreatori. Il mio orientatore, come se fosse un’antenna ricevente di tutte le mie emissioni mentali, mi avvertì con bontà:
45 Il tronco celiaco o arteria celiaca o anche tripode celiaco di Haller è un voluminoso ramo arterioso che nasce dall'aorta discendente a livello della dodicesima vertebra toracica.
46 Splenica: della milza – mesenterica superiore: assicura l'irrorazione di gran parte dell'intestino
– Dimentica qualunque espressione di reminiscenze poco costruttive. Quelli che oltraggiano il sesso, scrivendo, agendo o parlando, sono già grandi infelici di per sé.
Conservai quella lezione e benedissi la nuova esperienza che mi si offriva.
Alessandro salutò, lasciandomi nella grande istituzione di pianificazione, dove l’Assistente Josino, occupato con le attribuzioni del suo ministero, mi affidò alle attenzioni di Manasses, un fratello dei servizi informativi dell’istituto che mi accolse piacevolmente, circondandomi di gentilezza e di affetto.
Immediatamente sentii che il mio apprendistato incominciava con immenso profitto. Manasses era un libro aperto.
Le sue opinioni e i suoi rapporti trasmettevano preziosi insegnamenti.
Avvicinandoci ai padiglioni di disegno, dove numerosi cooperatori tracciavano piani per le reincarnazioni speciali, il mio nuovo compagno fu avvicinato da una simpatica entità che gli chiedeva informazioni. Manasses me la presentò con ottimismo. Si trattava di un collega che, dopo quindici anni di lavoro nelle attività di aiuto, sarebbe ritornato nella sfera carnale per la liquidazione di determinati conti. Il nuovo arrivato sembrava preoccupato. Gli si vedevano in viso apprensione e indecisione.
– Non lasciarti dominare da impressioni negative – gli diceva Manasses, infondendogli coraggio. – Il problema della rinascita non è così tanto intricato. Naturalmente esige coraggio e buona disponibilità.
– Tuttavia – esclamava l’interlocutore, un po’ triste –, temo di contrarre nuovi debiti invece di pagare i vecchi compromessi. Risulta tanto difficile vincere nell’esperienza carnale, in vista dell’oblio che sopravviene alla reincarnazione…
– Ma sarebbe molto più difficile trionfare ricordando – replicò Manasses, senza esitazione.
Proseguendo, sorridente, aggiunse:
– Se avessimo grandi virtù e belle realizzazioni, non ci sarebbe necessario rivivere le lezioni già vissute sulla carne. E se anche possediamo solo piaghe e deviazioni da ricordare, benediciamo l’oblio che il Signore ci concede temporaneamente.
L’altro si sforzò per abbozzare un sorriso e obiettò:
– Riconosco il tuo ottimismo e vorrei essere come te. Ritornerò fiducioso con il concorso fraterno di tutti voi.
E modificando il tono della sua voce, indagò:
– Puoi dirmi se il mio modello è pronto?
– Credo che potrà cercarlo domani – disse Manasses, con entusiasmo – già ho osservato la grafica iniziale e mi congratulo con te per avere accettato il suggerimento amoroso degli amici ben orientati, sul difetto della gamba. Certamente, lotterai con grande difficoltà all’inizio della nuova esistenza, ma la tua decisione ti farà molto bene.
– Sì – disse l’altro, un poco più rianimato – devo difendermi contro certe tentazioni della mia natura inferiore e la gamba malata mi soccorrerà, dandomi intense preoccupazioni. Sarà un antidoto alla mia vanità, una sentinella contro la devastazione dell’eccessivo amor proprio.
– Molto bene! – rispose Manasses, francamente ottimista.
– Puoi informarmi sulla misura di tempo concessa alla mia futura forma fisica?
– Settant’anni, come minimo – rispose il mio nuovo compagno, contento.
L’altro rivelò un’espressione di riconoscimento, mentre Manasses continuava:
– Pondera la grazia ricevuta, Silverio e dopo avere preso possesso nel piano fisico, non ritornare qui prima dei settanta. Cerca di approfittare dell’opportunità. Tutti i tuoi amici sperano che tu torni più tardi, alla nostra colonia, nella gloriosa condizione di un “completista”.
L’interpellato mostrò un raggio di speranza nei suoi occhi, ringraziò e salutò.
Le ultime osservazioni di Manasses, svegliarono in me una forte curiosità. Non potei contenere l’indagine che dominava il mio pensiero e domandai senza riserve:
– Amico, che cosa significa la parola “completista47”?
Egli sorrise compiacente e rispose col migliore umore:
– È il titolo che designa i rari fratelli che sfruttano tutte le possibilità costruttive che il corpo terrestre offre loro. In generale quasi tutti noi, ritornando alla sfera carnale, perdiamo opportunità molto importanti, sprecando le forze fisiche. Deambuliamo lì, facendo qualcosa di utile per noi e per gli altri, ma a volte, disprezziamo il cinquanta, il sessanta, il settanta percento e frequentemente anche di più, delle nostre possibilità. In molte occasioni, prevale ancora, contro noi, l’aggravante di avere mobilitato le energie sacre della vita, in attività inferiori che degradano l’intelligenza e abbrutiscono il cuore. Ma quelli che utilizzano la macchina fisica come l’operaio molto fedele conquistano diritti molto espressivi nei nostri piani. Il “completista”, in qualità di lavoratore leale e produttivo, può scegliere di sua volontà il corpo futuro, quando vorrà ritornare sulla Terra in missioni di amore e di illuminazione, o ricevere un corpo nobilitato per la continuità dei suoi compiti, in cammino a circoli più elevati di lavoro.
Simile notizia, rappresentava per me una preziosa rivelazione. Nient’altro legittimo che dotare di risorse complete il servitore fedele. Ricordai allora gli abusi di ogni tipo ai quali si consegnano le creature umane, in tutti i paesi, dottrine e situazioni, complicando i cammini evolutivi, creando legami schiavizzanti, radicandosi nell’attaccamento alle situazioni transitorie dell’esistenza materiale, alimentando inganni e fantasie, distruggendo il corpo ed avvelenando l’anima.
47 Completista: titolo che designa i rari fratelli che sfruttano tutte le possibilità costruttive che il corpo terrestre offre loro.
Trasportato da giustificata ammirazione, esposi:
– Ricordando la prigione degli spiriti incarnati nel piano della sensazione, ci consola sapere che c’è un premio per i rarissimi uomini che vivono nella sublime arte dell’equilibrio spirituale, pure trovandosi ancora nella carne.
– Sì – disse Manasses, approvando con uno sguardo quanto detto –, per quanto strano possa sembrare, simili eccezioni esistono nel mondo. Ritornano frequentemente alla nostra sfera, tra gli anonimi della Terra, senza schede di propaganda terrestre, ma con un immenso bagaglio di spiritualità superiore.
E dandomi l’impressione che desiderava fornirmi chiarimenti relativi a lui stesso, aggiunse:
– È da molti anni che mi sforzo per ottenere la condizione di “completista”; tuttavia, fino ad ora continuo in fase di preparazione…
Compresi che Manasses, come me, portava un regolare bagaglio di ricordi poco felici, rispetto all’uso che fece del corpo terrestre nelle esperienze passate e cercai di modificare l’orientamento della conversazione.
– Sai di qualche “completista” che sia ritornato sulla Terra? – interrogai.
– Sì.
– Naturalmente – continuai, curioso – avrà scelto un organismo irreprensibile.
Il mio nuovo compagno mostrò un’eloquente espressione facciale e sottolineò:
– Nessuno di quelli che ho visto partire, nonostante i meriti dei quali erano rivestiti, scelse forme irreprensibili in quanto alle linee esterne. Sollecitarono provvidenze a beneficio di un’esistenza salutare, preoccupandosi della resistenza, equilibrio, durabilità e forza dello strumento che avrebbe dovuto servirli, ma sollecitarono misure tendenti ad attenuare il loro magnetismo personale, in modo provvisorio, evitando così una presentazione fisica molto delicata, occultando la bellezza delle loro anime, come efficiente garanzia per i loro compiti. Procedono così, perché, vivendo la maggioranza delle persone nel gioco delle apparenze durante la permanenza sulla Terra, quelle si incaricherebbero di schiacciare i missionari del Bene se conoscessero la loro vera condizione, attraverso le vibrazioni distruttrici dell’invidia, del dispetto, dell’antipatia gratuita e delle dispute ingiustificabili. In considerazione di ciò, i lavoratori coscienti, la maggioranza delle volte, organizzano i loro lavori in modelli esteriori meno graziosi, fuggendo, in anticipo, all’influsso delle passioni devastatrici delle anime in squilibrio.
Compresi l’immensità di quel chiarimento e meditavo sulla grandezza dei principi spirituali che dirigono l’esperienza umana, quando Manasses rimarcò, dopo una lunga pausa:
– Le menti giovanili, come bambini nel mondo, giocano con il fuoco delle emozioni; ma gli spiriti maturi, a maggior ragione quando arrivano alla condizione di “completista”, abbandonano tutte le esperienze che possano distrarli durante il tragitto della realizzazione della Volontà Divina.
Di seguito, invitato dal mio nuovo amico, entrai in una delle dipendenze consacrate ai servizi di disegno. Piccole tele che mostravano pezzi dell’organismo umano, si trovavano ordinatamente da tutte le parti. Avevo la chiara impressione di trovarmi in un grande centro di anatomia, circondati da ausiliari competenti e diligenti. Erano sparpagliati lì, disegni di membra, tessuti, ghiandole, fibre, organi di tutte le classi e per tutti i gusti.
– Come sai – osservò Manasses, diligente –, nel servizio di sintesi o di compiti specializzati nella superficie del Globo, la reincarnazione non può essere mai comune. Per questo, lavorano qui centinaia di tecnici in questioni di Embriologia e Biologia in generale, con il fine di orientare tutti i fratelli che si uniscono a noi nello sforzo collettivo, nelle esperienze individuali del futuro.
Provando spontanea venerazione contemplai i servitori che, con la più grande cura, si applicavano, preparando il futuro di molti compagni. Come era complessa l’opportunità di rinascere! Che intense attività esigeva dai benefattori spirituali! Di fronte al mio gesto di sorpresa, Manasses rispose con una sintesi espressiva:
– Tu non ignori che gli uomini selvaggi o semi selvaggi, utilizzando sempre le risorse sacre della Natura, edificano le loro case in forme più semplici e rudimentali; ma l’uomo che già ha raggiunto un certo modello di ideale, sviluppando facoltà superiori, costruisce la casa organizzando prima il disegno.
Indicando la scena interiore, molto movimentata, aggiunse sorridente:
– Allo stesso modo, noi stiamo qui sviluppando progetti per future abitazioni carnali. Quando siamo costretti a rimanere sulla Terra, il corpo umano non smette di essere la più importante dimora per noi. Non possiamo dimenticare che lo stesso Divino Maestro lo classificava come il tempio del Signore.
Impressionato, seguivo con grande attenzione i lavori che lì si sviluppavano. Ci disponemmo a continuare, quando una sorella, dall’aspetto molto rispettabile, si avvicinò salutando Manasses affettuosamente.
Egli rispose con gentilezza e me la presentò:
– È nostra sorella Anacleta.
La salutai, sentendo la sua personale simpatia.
– È una delle nostre lavoratrici più valorose – sottolineò il funzionario del servizio di informazioni.
La signora sorrise un po’ contrariata, vedendosi bersaglio dell’opinione sincera del compagno. Ma Manasses, con l’ottimismo che lo caratterizzava, proseguì:
– Immagina che lei tornerà alla Sfera Terrestre entro pochi giorni con un compito di profonda abnegazione per quattro entità che, da più di quaranta anni, si dibattono nelle regioni abissali delle zone inferiori.
– Non vedo in questo abnegazione alcuna – interruppe la signora sorridendo –, solamente compirò un dovere.
E guardandomi senza stupore e rasserenata, affermò:
– Le madri che non completarono l’opera di amore che il Padre confidò loro vicino agli amati figli, devono essere abbastanza forti per cominciare di nuovo i servizi imperfetti. È il mio caso. Non si deve parlare di sacrificio dove esiste solamente l’obbligo.
Mi interessava la storia di quella sorella semplice e simpatica e pertanto, mi azzardai a domandarle:
– Allora, ritornerai in breve? Comunque, la tua decisione rappresenta devozione e bontà. Non posso dimenticare che anche mia madre ritornò al circolo della carne, stimolata da sublime consacrazione.
Notai che i suoi occhi si riempivano di discrete lacrime che, benché non arrivassero a cadere, mettevano in rilievo la sua emozione, davanti alla mia osservazione sincera. Mi tese gentilmente la mano destra e facendo capire che non desiderava continuare nella conversazione sul tema, mi disse commossa:
– Sono molto grata per le tue confortanti parole. Più tardi, quando ti ricorderai di me, aiutami col tuo pensiero amichevole.
A quel punto della breve conversazione, Manasses domandò:
– Hai già ricevuto tutti i tuoi progetti?
– Sì – rispose lei –, non solo quelli che si riferiscono ai miei poveri figli, ma anche il piano relativo alla mia forma futura.
– Sei soddisfatta?
– Moltissimo! – rispose la signora. – Nella legge del Padre, la giustizia è piena di misericordia e continuo nella condizione di grande debitrice.
Di seguito, calma e affabile, salutò.
Manasses comprese la mia curiosità e spiegò:
– Anacleta è un esempio vivente di tenerezza e devozione, ma ritornerà alle lotte del corpo al fine di operare determinate rettifiche nel cuore materno. Per la sua imprevidenza, in un altro tempo, i quattro figli che il Signore le affidò, caddero disastrosamente. La poveretta aveva alcune nozioni di affetto che non corrispondevano alla realtà. Suo marito era uomo probo e lavoratore e nonostante fosse ricco, non dimenticò mai i doveri che univano le attività di uomo per bene al campo della società in generale. Si caratterizzava sempre per un’energia costruttiva, ma la moglie, benché affezionata, contrastava la sua influenza nella casa, corrompendo l’affetto di madre con eccessi di tenerezza senza ragione. E, come conseguenza indiretta, quelle quattro anime non trovarono le risorse necessarie per il tempo della loro redenzione. Tre ragazzi e una giovane la cui preparazione intellettuale ha avuto bisogno dei più ardui sacrifici, caddero molto presto in eccessi di natura fisica e morale, sotto il pretesto di rispondere ad obblighi sociali. Furono tanto degradanti quegli eccessi che molto presto persero il tempio del corpo, entrando nelle regioni basse, in tristi condizioni. Anacleta, ritornando al campo spirituale, comprese il problema e si dispose a lavorare affannosamente per ottenere non solo la sua reincarnazione, ma anche quella dei figli che dovranno seguirla nelle nuove prove purificatrici sulla Terra.
– Quanti anni sono stati necessari per ottenere simile concessione? – domandai impressionato.
– Più di trenta.
– Mi immagino i suoi futuri sacrifici! – esclamai.
–Sì, – chiarì Manasses – l’esperienza sarà molto dura, perché due dei giovani dovranno ritornare nella condizione di paralitici, uno con disabilità psichiche e per soccorrerla nella precoce vedovanza, avrà solamente la figlia che di per sé, sarà portatrice anche di urgenti necessità di rettifica.
Cercavo di esprimere la mia profonda sorpresa davanti al meccanismo della reincarnazione quando un’altra sorella ci si avvicinò, cercando Manasses.
Dopo gli affettuosi saluti, rivolgendosi al mio nuovo amico, spiegò gentilmente:
– Desidero la tua preziosa opinione nella rettifica del mio piano.
E aprendo un piccolo progetto nel quale si vedeva disegnato con estrema perfezione un organismo di donna, espresse:
– Guardi bene il mio progetto per il sistema endocrino. So che gli amici mi favorirono pianificandolo con molta armonia fino nei minimi dettagli; tuttavia, desidererei qualche modifica…
– In che senso? – domandò l’interpellato con sorpresa.
La nuova arrivata indicò il punto del progetto dove si trovava il collo e disse:
– Fui informata dai benefattori di qui del fatto di non presentarmi sulla Terra in una forma fisica di linee impeccabili; per tale ragione e affinché io abbia più probabilità di successo a mio favore, nel compito che mi propongo di sviluppare, desidererei che la tiroide e le paratiroidi, non fossero così perfettamente delineate. Come sai, Manasses, il mio compito non sarà facile. Devo raggiungere un patrimonio spirituale di grandi proporzioni. Devo fuggire da qualunque possibilità di caduta e la perfetta armonia fisica perturberebbe le mie attività.
Il nuovo compagno mi rivolse uno sguardo espressivo e disse:
– Hai ragione. La seduzione carnale è un immenso pericolo, non solo ferma quelli che emettono la sua influenza, ma ferma anche quanti la ricevono.
– Preferisco la bruttezza del corpo – disse lei. – Non sono interessata a un corpo di Venere ma sì, nella redenzione del mio spirito per l’Eternità. Manasses promise di interporre i suoi buoni uffici e non appena salutò la nuova interlocutrice, passò a mostrarmi le più interessanti figure del corpo umano.
Ammiravo, pieno di profonda impressione, quei numerosi grafici che si allineavano in assoluto ordine, dimostrando la cura spirituale che precede il servizio delle reincarnazioni, quando il mio amico approfondì:
– La medicina umana sarà molto diversa nel futuro, quando la Scienza potrà comprendere l’estensione e la complessità dei fattori mentali nel campo dei disturbi del corpo fisico. Sono molto rare le affezioni che non sono in relazione con la psiche. Tutti gli organi sono subordinati all’ascendenza morale. Le eccessive preoccupazioni per i sintomi patologici, aumentano le malattie; le grandi emozioni possono curare il corpo o annichilirlo. Se questo può succedere nella sfera delle attività volgari delle lotte fisiche, immagina l’enorme campo di osservazioni che ci offre il piano spirituale, verso il quale si spostano, tutti i giorni, migliaia di anime disincarnate in deplorevoli condizioni di squilibrio mentale. Il medico del futuro conoscerà simili verità e non limiterà la sua azione professionale alla semplice somministrazione di indicazioni tecniche, dirigendosi molto di più in lavori curativi, alle provvidenze spirituali, nei quali l’amore cristiano rappresenti il ruolo principale.
Desiderando proseguire nei chiarimenti sul servizio di reincarnazione, Manasses prese un piccolo grafico e mostrandomi le sue linee generali, disse:
– C’è qui il progetto di futura reincarnazione per un mio amico. Osservi certi punti oscuri, dal colon discendente, fino all’ansa sigmoidea? Questo indica che egli soffrirà di un’importante ulcera in quella regione, non appena arriverà alla maggior età. Si tratta di una malattia scelta da lui.
E vedendo che un’estrema curiosità mi dominava, Manasses disse:
– Più di cento anni fa quell’amico commise un orribile crimine, assassinando un povero uomo a coltellate. Dopo quell’omicidio, come succede molte volte, la vittima disincarnata si unì a lui fortemente; e dal seme del crimine che l’infelice assassino piantò in un momento, raccolse risultati terribili durante molti anni. Come sai, l’odio reciproco produce altrettanta poderosa magnetizzazione e l’entità fuori dalla carne passò a vendicarsi di lui, tutti i giorni, ammazzandolo lentamente, attraverso attacchi sistematici mediante il pensiero mortifero. Riassumendo, quando l’omicida, a sua volta, si disincarnò, l’organismo perispirituale era in pietose condizioni, oltre al rimorso naturale che la situazione gli imponeva. Si pentì del crimine, soffrì molto in regioni purgatorie e dopo prolungate sofferenze purificatrici, si avvicinò alla vittima, beneficandola mediante lodevoli servizi di riscatto e penitenza. Crebbe moralmente e conquistò la simpatia di vari gruppi del nostro piano, ottenendo preziose “intercessioni”. Ma… il debito sussiste. Tuttavia, l’amore orientò le sue azioni alla redenzione. Il nostro amico, ritornando sulla Terra, non avrà bisogno di disincarnarsi in uno spettacolo sanguinante; ma ovunque egli sia, durante i tempi di cura completa, nella carne che egli sottovalutò in un’altra vita, trascinerà la sua ferita, conquistando, giorno per giorno, il necessario rinnovamento. Sperimenterà dispiaceri in virtù della sofferenza fisica costante, lotterà incessantemente, dalla comparsa dell’ulcera fino al giorno del riscatto finale nel corpo fisico; e così, se saprà mantenersi fedele ai nuovi compromessi, raggiungerà, più tardi, la piena liberazione.
Mentre fissavo il progetto con la mia più grande attenzione, Manasses continuava:
– Come osserviamo, la giustizia si realizza sempre; ma, quando si dispone lo Spirito alla necessaria trasformazione nel Signore, si attenua il rigore del processo redentore. Lo stesso Pietro ci ricordò, secoli fa, che “l’amore copre una moltitudine di peccati.”
Esaminai, impressionato, il piano educativo e siccome non trovavo parole sufficienti per illustrare la mia ammirazione per la sua chiarezza, rimasi in silenzio pienamente commosso.
Comprendendo il mio stato d’animo, il compagno aggiunse:
– Sono innumerabili i progetti di corpi futuri nei nostri settori di servizio. Sembra che la maggioranza dei malati nella carne, siano anime che lavorano nell’immensa opera di conquista di sé stessi. Nessuno tradisce la Volontà di Dio nei processi evolutivi senza incorrere in pesanti compiti di rettifica; e tutti quelli che cercano di ingannare la Natura, quadro legittimo delle leggi divine, finiscono per ingannare sé stessi. La vita è una sinfonia perfetta. Quando cerchiamo di stonarla nell’ambito delle note che dobbiamo emettere per la sua massima glorificazione, siamo costretti a rimanere fermi nel pesante servizio di ricomposizione dell’armonia spezzata.
Rimasi alcuni giorni in quell’istituzione benefica, comprendendo che l’esistenza umana non è un atto accidentale e che, nel piano dell’ordine divino, la giustizia esercita il suo ministero tutti i giorni, ubbidendo all’alto disegno che ordina la somministrazione dei doni della vita “a ciascuno secondo le sue opere.”