"Nei momenti di slancio si vorrebbe portare la pace nel mondo: ma prima di questo, si guardi se si è in pace con i propri vicini. Da questo si deve cominciare. Non ci si pentirà certo delle grandi cose che non si sono fatte perché non si potevano fare, ma delle piccole che si sono tralasciate. Si comincia dalle piccole cose per arrivare alle grandi; si comprendono le piccole cose per comprendere le grandi. Ma le piccole cose, se esistono, credete che non siano degne di attenzione? In verità una cosa diviene piccola nel momento che si supera o si comprende.
Qui sta la causa del vostro soffrire: vorreste conoscerla per poterla eliminare, ma per questa liberazione dovete conoscere voi stessi.
La causa del vostro soffrire può risiedere nel veicolo fisico, in quello astrale, nel mentale o nella più alta espressione del sé. Sì, anche quando sembra provenire dal fato, in realtà non è che l'eco di un vostro agire di "allora" che torna e vi atterrisce.
Tutto quanto si ha, si deve pagare. Nessuno può essere sfruttato, perché non esiste privilegio nelle leggi del grande piano divino.
Voi definite privilegiato chi, per certi diritti dei quali può avvalersi, ha una potestà maggiore della vostra. Ma nella Realtà il privilegiato non è tale, poiché egli non si sente alcun diritto, bensì solo il dovere di beneficare.
Chi ama non ha diritti, ha solo doveri; e solo chi comprende, ama; e solo chi ama può sapere; e solo chi sa, ha una potestà.
Tale potestà è tanto più grande quanto più si ama, quanto più si è altruisti."
Dal testo della scuola Cerchio Firenze 77, "Conosci te stesso?"