Violetta ha scritto:Questo Giovanni non vuol dire che uno spirituale parla con il cuore e il materialista no. Il materialista, come dici tu... nel medioevo alcune cose erano inspiegabili, quindi si adatta alla logica il suo pensiero e ne costruisce delle risposte valide per poi poter ampliare in futuro.
Ma la logica non è esclusiva del materialista, anzi. La differenza sta principalmente nel fatto che il materialista si autolimita al concreto (un pò come Tommaso apostolo che credeva solo a ciò che poteva toccare), cioè per quanto voglia ampliarsi, ma sempre entro gli stretti limiti del materiale. Lo spiritualista invece estende la ricerca della realtà anche a quello che può capire e sentire, cioè va molto oltre. Il materialista invece è convinto, a torto, che per tutto quello che non può rilevare strumentalmente la ricerca sia inutile, perchè tanto non lo potrà capire mai. Come se un cieco-sordo dicesse: che cosa indago a fare il mondo dei colori e dei suoni? Tanto per me quel mondo non esiste perchè non lo potrò percepire mai!
Come ho detto l'anima, il bagaglio interiore non puo' essere analizzato.E questo è un altro pregiudizio tipicamente materialista. Non può essere analizzato con gli strumenti materiali, ma può essere esplorato con altri mezzi conoscitivi, ben più potenti. E in ogni caso non può essere analizzato se uno è già convinto a priori che non si possa fare. Ecco perchè la ricerca materialista è così limitata e negli ultimi secoli ha fatto progressi così scarsi.Per me é solo una filosofia, io non riesco a perdonare, qualcun altro lo sa fare e ci riesce, io non amo tutte le persone (perché le considero false, anche false biologiche) e qualcuno invece ama tutti, cattivi e buoni.
E ma vedi poverini non hanno colpa, secondo il tuo punto di vista hanno la "botta di sfortuna" di avere il "gene della falsità" nel DNA...e magari sarà pure ereditario! Dovremo aspettare i progressi della scienza che magari arriverà a una pillola per renderci più buoni e sinceri... tutta una questione di chimica, io tempo fa non riuscivo a perdonare, ora ci riesco, magari è il gene del perdono o quello dell'amore che si è modificato nel mio DNA, chissà...
E poi la scienza. La scienza buona, quella che permette di ricercare la verita' con strumenti che ha a portata di mano, senza avere pregiudizi, e poi la cattiva scienza fatta di chiacchiere, bugie, massoneria e altro. Personalmente mi inserisco nella prima, l'unica valida che con umilta' fa il proprio lavoro e accade spesso, purtroppo, che alcune scoperte incredibili, per volonta' altrui, neanche vengono diffuse, perché la scienza ormai é solo business (e lo sappiamo tutti).
Sì, ma anche la scienza morale, purtroppo limita sempre il campo al materiale e questo è un pregiudizio gigante. Oltre il materiale c'è un mondo immenso che è stato scoperto da un'altra scienza, quella aperta, quella veramente senza pregiudizi, i cui criteri e mezzi scientifici sono quelli autentici, onesti e validi che una vera scienza dovrebbe avere e i cui risultati sono incontestabili. E' la scienza che adottò Allan Kardec per primo nel 1850 e poi tantissimi altri eminenti scienziati, con tutte le scoperte oggi ben note. Chi nega queste scoperte nonostante le evidenze? Solo gli scienziati materialisti e scettici, tanto i buoni quanto i cattivi.
Qui c'è un ottimo articolo di Dean Radin (segnalato da Paolo_P) che descrive il triste estremismo degli scienziati scettici che non fanno altro che negare l'evidenza, ripetendo gli stessi errori che la storia della scienza ha vissuto ad ogni nuova scoperta. Ogni volta la storia si ripete.
