[img2]http://www.vitaoltrelavita.it/images/stories/spirituali/sole-nuvole.jpg[/img2]
Cosa succede quando si muore? In quale dimensione si va a vivere? Esistono tantissimi libri meravigliosi che descrivono con grande esattezza cosa succede durante la disincarnazione e la vita nelle dimensioni spirituali, qui voglio dare un piccolo sunto, in gran parte basato sui bellissimi libri di Chico Xavier.
Oltre al corpo fisico, l’uomo ha diversi altri involucri che sono:
Il doppio eterico (o Linga-Sharira), che è fatto di materia più sottile (atomi, particelle e fotoni) ed è visibile nella fotografia Kirlian sotto forma di Aura. Questa materia sottile o eterea è presente anche negli animali, nei vegetali e a livello primordiale persino nei cristalli. E’ la sede del principio vitale (o Prana).
Il corpo astrale (o perispirito o anima o Kama-Rupa) che non appartiene al mondo fisico-materiale, ma è una sostanza non fisica che è già più sottile del fotone. Questo involucro è il corpo che rimane agli spiriti quando si disincarnano e vanno nel piano astrale o mondo degli spiriti. E’ la sede dei desideri, delle emozioni e delle passioni ed è presente anche negli animali. Anche questo corpo spirituale forma un’aura, ma è visibile solo dai veggenti.
Il corpo mentale (o Kama-Manas o Nous, l’Io individuale) che è fatto di un’energia psichica, una sostanza ancora più sottile dell’astrale. Qui è la sede della mente, dell’intelletto, della razionalità dello Spirito, è una prerogativa dell’essere umano; gli animali superiori lo hanno solo a livello embrionale.
Vi sono altri corpi ancora più spiritualizzati (Buddhico-Akashico, Nirvanico, ecc.), che corrispondono alle altre quattro dimensioni dell’aldilà (piano Buddhico-Akashico, Nirvanico, Monadico, ecc.), ma questi “Cieli” sono per gli spiriti che si sono talmente perfezionati da terminare l’intero ciclo delle reincarnazioni. Noi comuni esseri umani non andiamo oltre il corpo mentale e il piano mentale (o Devachan).
Quando si muore, l’essere umano perde solo il corpo fisico e il doppio eterico, ma conserva tutti gli altri corpi. In particolare il corpo astrale sarà stato forgiato da tutti i sentimenti, le passioni, le emozioni e i desideri, positivi e negativi, che ha provato e che porta con sé e che riflette esternamente senza più segreti. Lo spirito pochi momenti dopo la morte cade in un sonno incosciente e subisce una trasformazione, che ricorda quella del bruco che si trasforma in farfalla, che si chiama disincarnazione, la quale nella maggioranza dei casi dura 3 giorni, ma anche poche ore nel caso di spiriti evoluti che non hanno legami con la materia. Nel caso invece di persone molto attaccate alle cose materiali la disincarnazione è lenta e molto dolorosa e può durare anche settimane o mesi. Il corpo astrale dell’uomo molto materiale è notevolmente denso ed è legato al corpo fisico in modo tenace per cui la separazione è una lacerazione violenta, un’agonia lenta e atroce, in questi casi può accadere che lo spirito senta il cadavere decomporsi per tutta la durata del processo. Nell’uomo distaccato dalle cose terrene invece la disincarnazione inizia già prima della morte (così anche nel caso di una malattia debilitante che predispone mentalmente al passaggio) ed è completamente indolore, dopo alcune ore lo spirito si risveglia dolcemente nell’altra dimensione, circondato da parenti, amici e spiriti amichevoli.
Articolo completo:
http://www.vitaoltrelavita.it/chico-xavier/52-dopo-la-morte.html