"Sebbene non intenda certo smentire che a tutt'oggi le decisioni della Divina Provvidenza in merito alle creature senza parola ci siano del tutto oscure, vediamo tuttavia che le Scritture predicono per loro una gloriosa libertà, e sappiamo che la compassione dei Cieli, alla quale siamo affidati, abbraccerà anche loro"
(John Keble, 1792-1866, teologo e poeta inglese)
"Ecco il povero indiano, la cui mente incolta / vede Dio nelle nuvole, o lo ascolta nel vento. / L'orgogliosa scienza non spinse la sua anima / sul tragitto del sole o la via delle stelle, /
ma la schietta natura donò alla sua speranza / un più umile Cielo là dietro la collina. / Ed egli crede che nel suo Cielo sia / accolto il fido cane, per fargli compagnia"
(Alexander Pope, 1688-1744, poeta inglese)