

"...Per arrivare a una mia piena e totale adesione alla sopravvivenza immediata è stato necessario che io passassi attraverso l'esperienza terribile della morte di un'amica cara, Simone. Il 2 novembre 1952, Simone si spense dopo una dolorosissima agonia, nel senso etimologico e reale di combattimento! La tubercolosi faceva ancora strage in quegli anni: paralisi delle vie respiratorie, convulsioni e crisi di soffocamento non le furono risparmiate. Questo lungo martirio, che veniva dopo una giovinezza passata da un sanatorio all'altro, mi gettò nella rivolta.
Nel 1972, grazie alla moglie di un pastore di cui parlo al capitolo terzo, ottenni un lungo messaggio di Simone nel quale ella spiegava, nella forma chiara e poetica che, quand'era in vita, caratterizzava il suo pensiero e il suo linguaggio, cosa sia la resurrezione immediata: " Ascolta: la morte è autunno, il primo tempo nell'altra vita, un inverno. Un sonno più o meno lungo secondo gli esseri. Sonno di germinazione. Alcuni, crudelmente provati come sono stata io, hanno bisogno di riposo. Il secondo tempo nell'altra vita è una primavera: è il risveglio! ".
L. Guyenot: Quello che noi chiamiamo la resurrezione immediata.
J. Prieur: Sì, è la sopravvivenza nel mondo degli spiriti. Il terzo tempo dell'altra vita è un'estate. E' la vita eterna in uno degli innumerevoli cieli; è l'eterna estate mai seguita dall'autunno.


Grazie
